Zurarah fu uno dei compagni degli Imam (A) che godette di notevole stima da parte loro. Egli è considerato uno dei compagni dell’ijma', ossia tra i compagni degli Imam (a) vi è unanimità nel giudicarlo attendibile e sincero. Sebbene siano stati tramandati degli hadìth che lo biasimano, considerando però tutti gli hadìth e la conclusione finale, si può stabilire correttamente che egli fu uno dei più grandi compagni degli Imam (A).
Zurarah ibn A'yun Shaybani fu uno dei più grandi compagni dell’imam al-Baqir (A) e dell’imam as-Sadiq (A) che trasmise hadìth di questi due Imam[1].
L’origine familiare di Zurarah è legata all’Impero romano. Suo padre era un cittadino dell’Impero romano e viveva da schiavo presso la tribù dei Bani Shayban; fu poi liberato da loro per avere imparato il Corano[2].
Secondo le parole di Shaykh Tusi, la famiglia A'yun era una delle note famiglie sciite che ha lasciato molti hadith, libri e princìpi[3].
Najashi, in merito alle caratteristiche di Zurarah, scrisse: «Era il più importante tra i compagni degli Imam (A) della sua epoca. Egli era un grande recitatore di Corano, giurisperita, teologo, poeta e letterato che racchiudeva in sé tutti gli attributi positivi. Zurarah era veritiero in ciò che diceva e in ciò che tramandava»[4].
Egli è considerato uno dei compagni dell’ijma': i compagni degli Imam (A) concordavano che egli era attendibile e veridico[5].
Kashshi, nel proprio libro, narra un hadìth di Ibn Quluwayh, che egli tramanda per mezzo della sua catena di trasmettitori da parte dell’imam al-Kadhim (A): «”Il Giorno della Resurrezione una voce chiederà dove sono i compagni di Muhammad ibn 'Abdullah (S) che hanno tenuto fede al loro patto e non lo hanno violato. Quindi si alzeranno Salman, Miqdad e Abudhar”. In seguito l’imam al-Kadhim (A) nominò i compagni fino a quelli dell’imam al-Baqir e as-Sadiq (A) e disse: “Una voce chiederà dove sono i compagni dell’imam al-Baqir (A) e dell’imam as-Sadiq (A) che non hanno violato il loro patto. A quel punto un gruppo si alzerà e Zurarah sarà uno di loro”»[6].
Tuttavia in alcuni hadith concernenti Zurarah, sono state narrate vicende in cui l’Imam (A) lo biasima ed esprime sdegno nei suoi confronti.
Abu Basir chiese informazioni all’imam as-Sadiq (A) in merito al versetto:
«الذين آمنوا و لم يلبسوا إيمانهم بظلم»
«Coloro che hanno creduto e non ammantano di iniquità la loro fede»[7], e quel Nobile rispose: «O Abu Basir, io e te dobbiamo rifugiarci in Dio da questa iniquità, i referenti di questo versetto sono Zurarah, Abu Hanifah e i loro compagni»[8].
Tale opinione dell’imam as-Sadiq (A) in merito a Zurarah, fu in seguito confutata pesantemente dallo stesso Imam, il quale spiegò che gli hadìth riportanti il suo biasimo nei confronti di Zurarah, erano volti a proteggere la vita di quest’ultimo.
'Abdullah ibn Zurarah narra che l’imam as-Sadiq (A) gli disse: «Porgi i miei saluti a tuo padre (Zurarah) e digli che sicuramente le critiche che gli ho mosso, in realtà, erano per difenderlo, poiché i nostri nemici attaccano chiunque sia lodato da noi, lo importunano e, a volte, addirittura lo uccidono. Io l’ho biasimato affinché la gente e i nemici dell’Ahl al-Bayt (A) non lo importunassero, per via del legame che aveva con noi. Giuro su Dio che Zurarah è uno dei miei migliori compagni ed era uno dei migliori compagni di mio padre»[9].
Tenendo in considerazione tali hadith, che sono stati esposti per risolvere la contraddizione tra gli hadith favorevoli e quelli contrari a Zurarah, tutti i sapienti e i giurisperiti reputano Zurarah una grande personalità e uno dei migliori compagni degli Imam (A). L’allamah Hilli confrontando questi due tipi di hadìth disse: «Considerando gli hadìth di biasimo che Kashshi ha narrato (e confrontandoli con quelli di lode) io accetto gli hadìth tramandati da questa persona»[10].
Anche l’allamah Mohsen Amin, nel proprio libro, elenca un numeroso gruppo di sapienti che, tenendo presente entrambi i tipi di hadìth, hanno considerato Zurarah una grande personalità e l’hanno lodato[11].
Infine evidenziamo che sebbene Zurarah sia stato uno dei grandi e attendibili compagni degli Imam (A), l’accettazione di un hadìth dipende anche da molti altri fattori. Per esempio, affinché un hadìth sia accettato, oltre alle questioni riguardanti il testo e il suo rilascio, pure tutte le persone presenti nella catena di trasmissione devono essere attendibili: la presenza di una persona attendibile, non determina la correttezza di quell’hadìth, poiché un individuo bugiardo potrebbe attribuire il proprio hadìth a una personalità simile a Zurarah e, senza dubbio, non si potrebbe accettare tale hadìth e altri simili considerando solamente l’attendibilità di Zurarah che è solo uno dei trasmettitori della catena.
[1] Muhammad ibn Hasan Tusi, Rijal Tusi, p. 337, Entesharat Haydariyyah, Najaf, 2002.
[2] Mohsen Amin 'Ameli, A'yan al-Shi'ah, vol. 7, p. 46, Dar al-Ta'aruf, Beirut, 1406 AH.
[3] Muhammad ibn Hasan Tusi, Fehrest-e Tusi, p. 209, Al-Maktabat al-Murtadhawiyyah, Najaf, s.d.
[4] Ahmad ibn Alì Najashi, Rijal Najashi, p. 175, Entesharat-e Eslami, Qom, 1407 AH.
[5] Muhammad ibn 'Umar Kashshi, Rijal Kashshi, p. 238, Daneshgah-e Mashhad, 1969.
[6] Ivi, p. 9, sintesi e deduzione libera dell’hadìth.
[7] Sacro Corano, 6:82.
[8] Muhammad ibn 'Umar Kashshi, Rijal Kashshi, p. 146, Daneshgah-e Mashhad, 1969.
[9] Ivi, p. 138.
[10] Hasan ibn Mutahhar Hilli, Al-Khulasah, p. 76, Dar al-Zhakha'ir, Qom, 1411 AH.
[11] Mohsen Amin 'Ameli, A'yan al-Shi'ah, vol. 7, p. 51, Dar al-Ta'aruf, Beirut, 1406 AH.