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Bisogna dire che tra il sapere, la fede e la pratica vi è un legame perenne. L’essere umano raggiunge l’intelletto religioso quando mette in pratica ciò che capisce e conosce. Negli hadìth è stato riportato: “Praticate ciò che conoscete affinché non abbiate più bisogno di ciò che non conoscete”.
Bisogna dire che tra il sapere, la fede e la pratica vi è un legame perenne. L’essere umano raggiunge l’intelletto religioso quando mette in pratica ciò che capisce e conosce. Negli hadìth è stato riportato: “Praticate ciò che conoscete affinché non abbiate più bisogno di ciò che non conoscete”[1]. Accade spesso che una persona avanzi dei quesiti, chieda riguardo alle norme, ma sovente molte cose le sappiamo già, per esempio che mentire è peccato come lo è sparlare alle spalle di qualcuno; molte cose sono vietate e altre sono obbligatorie. Se mettiamo in pratica ciò che conosciamo, abbiamo fatto il primo passo per raggiungere l’intelletto religioso. Innanzitutto una persona deve elencare in modo semplice ciò che conosce, indi astenersi da ciò che è vietato ed eseguire ciò che è obbligatorio, e poi ne vedrà gli esiti. Come disse l’ayatollah Baha' al-Dini: “L’esperienza è la miglior via per il sapere”. Quando l’essere umano obbliga se stesso a compiere i doveri imposti da Dio, diventa perspicace e una luce si accende nella sua anima, permettendogli di capire meglio le altre realtà e di comprenderle in modo più profondo. Quando questa comprensione aumenta, il credo dell’essere umano si rafforza. La fede è un’azione volontaria diversa dalla conoscenza; è possibile che un individuo conosca e un altro abbia la certezza. Quando una persona crede in ciò che conosce, questa è un’azione volontaria; a questo punto il campo della conoscenza si espande e aumenta agendo correttamente. L’essere umano raggiunge l’intelletto completo passo dopo passo e più si avvicina più si allarga la base per la sua comprensione e la sua conoscenza. Quindi la via da percorrere è pratica e semplice. A coloro che andavano presso l’ayatollah Baha' al-Dini e chiedevano come perfezionarsi, egli consigliava una ricetta molto semplice: “Astenetevi dal peccato, cioè compite il vostro dovere, poiché astenersi dal peccato significa compiere gli atti obbligatori, giacché trascurarli è vietato”. Inoltre aggiungeva: “Fate ciò e il resto andrà a posto”.
Domande connesse all’argomento: “Le soluzioni idonee per mettere in pratica appieno le proprie conoscenze”.