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La presenza dei figli e dei giovani, nelle moschee e durante le preghiere comunitarie, fa in modo che possano apprezzare la preghiera e ciò non solo non costituisce un problema, bensì è meritorio portarveli.[1]
Per quanto riguarda la presenza di un individuo mumayyiz[2] ma non maturo (islamicamente) tra le file della preghiera comunitaria, e se ciò crei problemi alla validità della preghiera degli altri oranti, si contemplano due casi:
- Gli altri oranti sono collegati all’imam in altro modo. In questo caso non si crea alcun problema alla preghiera comunitaria degli altri partecipanti[3].
- Gli altri oranti sono collegati all’imam solamente attraverso individui non maturi (per esempio nella prima fila sono presenti alcuni bambini). In questo caso l’opinione dei sapienti è la seguente:
“Se tra coloro che formano una fila è presente un bambino mumayyiz, cioè un bambino che discerne il bene dal male, nel caso non si sappia se la sua preghiera è nulla, ci si può unire alla preghiera”[4].
In ogni caso questo responso riguarda quei casi in cui sono presenti più individui islamicamente non maturi in una fila, però la presenza di giovani non maturi nelle file della preghiera comunitaria, nel caso che non siano uno di fianco all’altro e separino solo minimamente due persone mature (anche se siamo al corrente della nullità delle preghiere dei non maturi in questione), non crea problemi alla preghiera altrui.
Questa domanda non ha una risposta dettagliata.
[1] Cfr.: Imam Khomeini, Tawdhih al-Masa'il (muhashsha), ricerca e revisione: Seyyed Mohammad Hosseyn Bani Hashemi Khomeini, vol. 1, pag. 508, Daftar-e entesharat-e eslami, Qom, ottava ristampa, 1424 AH.
[2] Che discerne il bene dal male.
[3] Ivi, pag. 809.
[4] Ivi, pag. 774, questione 1470; Ayatollah Golpayegani e Safi: “Nel caso sappiano che la sua preghiera è corretta, possono aggregarsi, mentre se hanno dubbi sulla sua validità e la distanza tra il resto della fila e l’imam attraverso quel bambino è notevole, l’aggregazione è un problema. Se invece è solo il bambino a porre distanza (poiché un bambino che si pone tra due oranti non li separa di molto), non è un problema, anche se la sua preghiera fosse invalida”.