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Per “tomba” non s’intende la vera e propria tomba fisica, infatti non avviene alcun cambiamento nel luogo in cui viene sepolto il defunto, inoltre, alcuni muoiono in situazioni in cui nulla rimane del loro corpo oppure non saranno mai seppelliti. Sono stati citati vari fattori negli hadìth per non subire la pressione della tomba, tra cui: recitare alcune sure del Corano, come la XXXVI e la XLIII. Allo stesso modo, compiere quattro volte l’hajj e il pellegrinaggio al sepolcro dell’imam Husayn (A), permettono di non subire la pressione della tomba. Altri esempi sono menzionati nella risposta dettagliata.
La “pressione della tomba” è una delle realtà in cui credono i fedeli. Per “tomba” non s’intende la vera e propria tomba fisica, infatti non avviene alcun cambiamento nel luogo in cui viene sepolto il defunto, inoltre, alcuni muoiono in situazioni in cui del loro corpo non rimane niente oppure non verranno mai seppelliti. In un hadìth dell’imam Sadiq (A) gli fu chiesto se anche una persona, che all’epoca dopo essere stata giustiziata era rimasta sul patibolo, avrebbe subito la pressione della tomba. L’Imam (A) rispose affermativamente[1]. Perciò la pressione della tomba è possibile per ogni tipo di morte.
Riguardo alla pressione della tomba, vi sono alcune azioni che la favoriscono e altre che la impediscono, le indicheremo entrambe.
Fattori che favoriscono la pressione della tomba
Negli hadìth è riportato che i principali fattori che portano alla punizione della tomba sono: la diffamazione, il cattivo carattere e la noncuranza verso l’impurità dell’urina[2]. In un altro hadìth del Profeta (S) è narrato che egli disse: “Il tormento della tomba è dovuto alla diffamazione, alla maldicenza e alla menzogna”[3].
Fattori per impedire la pressione della tomba
1. L’imam Sadiq (A) disse: “Ogni cosa ha un cuore e il cuore del Corano è la sura Yasin (36). Chi la recita sarà protetto dalla pressione della tomba, e...”[4].
2. L’imam Baqir (A) disse: “Colui che recita la sura Zukhruf (43), Iddio lo proteggerà nella tomba dagli insetti e dagli animali velenosi della terra e dalla pressione della tomba, finché non si presenterà al cospetto di Dio”[5].
3. L’imam Sadiq (A) disse: “Colui che muore nel lasso di tempo tra il mezzogiorno di giovedì e quello di venerdì, Iddio lo proteggerà dalla pressione della tomba”[6].
4. Mansur ibn Hazim narra che chiese all’imam Sadiq quale fosse la ricompensa di una persona che avesse compiuto quattro volte l’hajj, egli rispose: “Mansur, colui che ha compiuto quattro volte l’hajj, non subirà mai la pressione della tomba”[7].
5. Il Principe dei Credenti Alì (A) disse: “Colui che recita la sura al-Nisa' (4) tutti i venerdì, sarà protetto dalla pressione della tomba”[8].
6. L’imam Baqir (A) citando i benefici della zyarah (pellegrinaggio) al sepolcro dell’imam Husayn (A) disse: “La zyarah dell’imam Husayn (A) protegge il pellegrino dal tormento della tomba”[9].
7. Il Profeta dell’Islam (S) disse: “Ci sono tre gruppi di donne che non subiranno il tormento della tomba e saranno resuscitate con mia figlia Fatima (A): le donne pazienti con le premure dei propri mariti (cioè le accettano), le donne che si adattano al cattivo carattere dei loro mariti e le donne che rinunciano al proprio mahr”[10].
8. Si narra che il Messaggero di Dio affermò che l’elemosina data dal credente lo proteggerà dai mali del mondo, dal tormento della tomba e dalla punizione del Giorno del Giudizio[11].
Infine è bene ricordare che nonostante il tormento della tomba sia doloroso e difficile, esso è tuttavia un’espiazione dei peccati dei credenti, affinché nel Giorno del Giudizio, quando le loro azioni saranno valutate, i loro peccati siano di numero inferiore. Molti hadìth menzionano quanto appena affermato, per esempio Sakuni narra che l’imam Sadiq (A) tramandò dai suoi avi e quindi dal Principe dei Credenti Alì (A), che il Messaggero di Dio disse: “La pressione della tomba per il credente è un’espiazione dei beni che ha sciupato”[12].
[1] Muhammad ibn Yu'qab Kulayni, Usul al-Kafi, vol. 3, pag. 241, Dur al-kutub al-Islamiyyah, Teheran, 1986.
[2] Muhammad ibn Alì Saduq, I'tiqadat, trad. di Hasani, pag. 69, Entesharat-e Islamiyyah, Teheran, 1992.
[3] Mohammad Baqer Majlesi, Bihar al-Anwar, trad. di Mohammad Baqer Komrey del sedicesimo volume, vol. 2, pag. 162, Entasharat-e Islamiyyah, Teheran 1985.
[4] Muhammad ibn Alì Saduq, Thawab al-A'mal, trad. di Bandar-righi, pag. 223, Entesharat-e Akhlaq, Qom, 2000.
[5] Ivi, pag. 243.
[6] Ivi, pag. 419.
[7] Muhammad ibn Alì Saduq, Man la Yahdhuruhu al-Faqih, vol. 2, pag. 217, Entesharat-e Jame'e modaressin, Qom, 1413 AH.
[8] Ivi, pag. 223.
[9] Muhaddith Nuri, Mustadrak al-Wasa'il, vol. 10, pag. 309, Entesharat-e Muassese-ye Al al-Bayt, Qom, 1408 AH.
[10] Hasan ibn Abilhasan Dilami, Irshad al-Qulub, trad. di Rezay, vol. 1, pag. 413, Enteshrat-e Islamiyyah, Teheran, 1998.
[11] Ivi, pag. 444.
[12] Thawab al-A'mal, trad. di Bandar-righi, pag. 425.