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Intervenire di persona nelle deviazioni citate, non solamente è inutile in molti casi, bensì ottiene il risultato opposto e rende le persone ancora più bramose di perseguire le loro azioni sbagliate. È pertanto necessario che il precetto dell’ordinare il bene e vietare il male sia attuato da chi ne conosce le regole e le condizioni. Anche i responsabili statali e le persone influenti devono assolvere il proprio dovere di guide tramite dei programmi, offrendo delle alternative e procurando gli strumenti utili a risolvere questo problema.
Per spiegare questo problema lo analizzeremo da due punti di vista: uno da parte del dovere dei responsabili e dei dirigenti dello stato, l’altro da parte del dovere della gente nei confronti delle deviazioni culturali, sociali e del credo. Seguiremo questi due argomenti separatamente:
1. Il dovere dei responsabili dello stato di fronte alle azioni illecite e le deviazioni del credo
L’intervento diretto (da parte dello stato o delle persone) in questo genere di questioni, non solo non produce risultati, bensì è possibile ottenga l’effetto opposto. Una delle questioni che sembra necessario considerare, sono le cause che permettono a questi problemi di entrare nei centri culturali e sociali. Sebbene negli ultimi anni siano stati compiuti ottimi sforzi per il progresso culturale e del credo giovanile, tuttavia questa questione non dev’essere trascurata. Occuparsi delle questioni culturali, specialmente quelle riguardanti le nuove generazioni, è differente dal passato, poiché con strumenti quali internet, la rete satellitare e i mass media - creati dai nemici dell’Islam per raggiungere i propri obiettivi e facilmente utilizzabili dalla generazione presente - il problema è diventato più complesso.
Oggi per combattere questi strumenti è necessario conoscerli e contrastarli attraverso gli stessi mezzi; per esempio se attualmente il nemico è sceso in campo con l’arte e i film cinematografici irreligiosi, l’unica via per contrastarlo non è chiudere i cinema, filtrare i siti pornografici e immorali, e intervenire fisicamente; poiché con questo metodo non si giungerebbe all’obiettivo finale. Sarà perciò necessario combatterlo con l’arte basata sugli insegnamenti islamici.
Secondo ciò che è stato detto, si può concludere che devono essere adottati altri metodi per contrastare queste minacce. Si consiglia di informare i giovani organizzando dibattiti (adeguati alla capacità e allo spirito giovanile) con la presenza di esperti competenti, organizzando gite sane, di svago e istruttive, ecc., di modo che essi scelgano la giusta via di propria spontanea volontà.
Una cosa importante da ricordare è che nonostante le lezioni di scienze islamiche nelle università costituiscano un buon aiuto per aumentare la conoscenza degli universitari, esse però non sono sufficienti. Infatti alcuni non partecipano a queste lezioni per un bisogno religioso, bensì si presentano in classe solamente per essere promossi in tale materia e perché sono obbligati. Perciò se i professori esperti di materie specialistiche e a conoscenza delle questioni islamiche, consultandosi con i professori e gli esperti di religione, dedicassero indirettamente alcuni minuti delle loro lezioni a questi temi, si otterrebbe un risultato migliore e non rimarrebbe spazio per chi vuole diffondere idee irreligiose.
2. Il dovere della gente di fronte a questi problemi
Uno degli insegnamenti islamici più importanti, considerato anche uno dei precetti della religione, per il quale i Devoti di Dio hanno sacrificato i propri beni, vita e onore, è la questione dell’ordinare il bene e vietare il male.
Per concludere è necessario dire che per salvare una persona che sta affogando, non è sufficiente saper nuotare, poiché è capitato molte volte che buoni nuotatori nei momenti del soccorso siano anch’essi annegati; perciò è necessario essere pure dei bravi bagnini.
Abbiamo fatto questo esempio, perché chi guida gli altri, deve acquisire quanto necessario per portare a termine questo lavoro, ad esempio accrescere le proprie conoscenze, essere timorato e applicare ciò che dice, ecc.; in questo modo avrà successo, altrimenti no.