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Nei versetti 83-87 della sura al-Waqi'ah è riportata la situazione prima della morte, i versetti successivi invece concernono il Paradiso e l’Inferno, ossia l’Aldilà e non riguardano le agonie della morte da considerare le due cose in contrasto.
I versetti che lei cita sono i versetti 86-96 della sura al-Waqi'ah, di cui riportiamo la traduzione per favorire la spiegazione:
“Se non sarete mai giudicati [riguardo alle vostre azioni], allora restituitela [l’anima], se siete sinceri. Se [il morente] fa parte dei ravvicinati [ad Allah], avrà riposo (rawh wa rayhan) e un Giardino di delizie. Se è stato uno dei compagni della destra, [gli sarà detto:] «Pace da parte dei compagni della destra!». Ma se è stato uno di quelli che tacciavano di menzogna ed erano traviati, sarà accolto con l'acqua bollente dell’inferno, e precipitato nella Fornace! Questa è la certezza assoluta. Rendi dunque gloria al Nome del tuo Signore, il Supremo!”[1].
Questi versetti fanno parte di quelli che riguardano il barzakh, infatti l’essere umano post mortem e mentre si prepara ad essere trasferito nell’altro mondo, si troverà in una di queste condizioni: benedizioni e ricompense, rawh e rayhan oppure punizioni severe, e da alcuni indizi nei versetti si può dedurre che alcune di queste cose riguardano il Giorno del Giudizio e altre concernono il periodo nella tomba e il barzakh[2].
In un hadìth del Messaggero di Dio (S) leggiamo: “La prima cosa che viene annunciata al credente quando sta morendo è rawh e rayhan, e il Paradiso ricco di benedizioni, e la prima cosa che gli viene annunciata nella tomba è: ‘Ti viene data la lieta novella, la soddisfazione di Dio, benvenuto in Paradiso, Iddio ha perdonato tutti coloro che hanno partecipato alle tue esequie, ha attestato la loro testimonianza nei tuoi confronti e ha esaudita la loro richiesta di perdonarti’”[3].
Inoltre Abu Basir riporta che l’imam Sadiq (A) disse: “Il rawh e rayhan sarà nella tomba, invece il Paradiso delle benedizioni sarà nell’Aldilà”[4].
Per quanto riguarda le agonie della morte, a cui si fa riferimento nella domanda, ciò concerne il momento precedente la morte, mentre l’individuo sta rendendo l’anima[5], invece le agonie che seguono la morte saranno subite solo dal terzo gruppo citato nel versetto, ossia coloro che hanno tacciato di menzogna, mentre i ravvicinati e i compagni della destra saranno salvati.
[1] Sacro Corano 56:86-96.
[2] Naser Makarem Shirazi, Tafsir-e Nemuneh, vol. 23, pag. 287 e 288, Dar al-kutub al-islamiyyah, prima stampa, Teheran, 1995.
[3] Jalal al-Din Suyuti, Al-Durr al-Manthur fi Tafsir al-Ma'thur, vol. 6, pag. 166, Ketabkhane-ye Ayatollah Mar'ashi-e Najafi, Qom, 1404 AH.
[4] Alì ibn Ebrahim Qomi, Tafsir-e Qomi, ricercatore Seyyed Tayyeb Musavi Jazayeri, vol. 2, pag. 350, Dar al-kutub, quarta ristampa, Qom, 1988.
[5] Per chiarire il significato delle agonie della morte, è apprezzabile prestare attenzione al seguente hadìth. Ibn 'Abbas narrò che Fatima Zahra (A), nel momento in cui stava per morire, chiese al Profeta dell’Islam: “O padre mio, senza di te non potrò sopportare un solo minuto in questo mondo, allora quando sarà il nostro convegno?”. Egli rispose: “La prima che si unirà a me della mia famiglia sarai tu, il nostro convegno sarà presso il ponte del sirat, che si trova sopra l’Inferno”. Ella ribatté: “O padre, Iddio non ha forse proibito al Fuoco i tuoi occhi e le tue orecchie?”. Egli rispose: “Sì, tuttavia io sarò lì fino a quando la mia ummah non lo attraverserà…”.