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Il versetto citato (95) nella domanda è il seguito dei versetti precedenti della sura al-Ma'ida (5), che stabiliscono il divieto di caccia durante lo stato di ihram. In questo punto Iddio dice che si vendicherà’ di coloro che trasgrediscono il Suo limite - il divieto di caccia durante lo stato di ihram - e cacciano mentre sono in questo stato. La causa della vendetta di Dio è quindi la recidività nel peccato[1]. Se qualcuno ripete l’atto vietato di cacciare durante lo stato di ihram, Iddio si vendicherà di lui. Questo versetto mostra che il peccato di questo atto è talmente grande, che per coloro che lo ripetono, non c’è rimedio. In un primo momento (cioè se compiuto solo una volta) si risolve rimediando con l’espiazione (kaffarah) e con il pentimento, però ripetendo questo atto, Iddio si vendicherà dei trasgressori, perché Egli è Iddio, l’Invincibile e Padrone della vendetta; queste parole mostrano la grandezza del peccato del servo[2].
Questa domanda non ha una risposta dettagliata.
[1] Muhammad Javad Mughniyyah, Tafsir al-Kashshaf, vol. 3, pag. 128, Dar al-kutub al-islamiyyah, Teheran, 1424 AH.
[2] Cfr.: Seyyedeh Nosrat Amin, Makhzan al-Erfan dar Tafsir-e Qor'an, vol. 4, pag. 385, Nehdhat-e zanan-e mosalman, Teheran, 1982.