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Data aggiornamento: 2012/04/24
Domanda concisa
Che differenza c’è tra queste due frasi: “La ilaha illa Hu(wa)” (Non c’è altra divinità oltre a Lui) e “La ilaha illAllah” (Non c’è altra divinità oltre ad Allah)?
Domanda
Che differenza c’è tra queste due frasi: “La ilaha illa Hu(wa)” (Non c’è altra divinità oltre a Lui) e “La ilaha illAllah” (Non c’è altra divinità oltre ad Allah)?
Risposta concisa

In alcuni hadìth è riportato che “Ya Huwa, ya man la Huwa illa Hu(wa)” è il Nome supremo (al-ism al-a'zam) di Dio. È chiaro che la differenza tra le due frasi “La ilaha illa Hu(wa)” (Non c’è altra divinità oltre a Lui) e “La ilaha illAllah” (Non c’è altra divinità oltre ad Allah), che è riportata nel Corano, riguarda la differenza tra le due parole “Huwa” e “Allah”.

Per “Huwa” s’intende un attributo di Dio, cioè che Egli rimarrà sempre occulto e al di fuori della conoscenza e della descrizione, invece Allah indica l’essenza che possiede tutti gli attributi di magnificenza e bellezza. Pertanto quando si dice “La ilaha illAllah”, s’intende che non c’è divinità oltre ad Allah che possiede tutti gli attributi di perfezione, senza far riferimento al fatto che quest’essenza è al di là di ogni attributo. Quando si dice che “Huwa” è Allah stesso (sura al-Ikhlas), vuol dire che gli attributi divini e la Sua essenza sono una cosa sola.

Risposta dettagliata

Nel sacro Corano leggiamo:

"هو الله الذی لا اله الا هو"

“Egli (Huwa) è Allah oltre al quale non c’è altra divinità”[1].

“Huwa” in arabo è un pronome (terza persona singolare), tuttavia è anche uno dei nomi di Dio, ma che cosa significa?

Ogni attributo che sia un attributo di perfezione e venga attribuito ad Iddio, diventa un Suo nome. Per esempio se attribuiamo la sapienza a Iddio, diventa “Sapiente” (anche se in italiano di solito si dice Onnisciente, N.d.T.), ossia la sapienza è una caratteristica che gli viene attribuita, e “Sapiente” diventa un Suo nome. “Potenza” è una caratteristica che gli viene attribuita e “Potente” (o meglio “Onnipotente”) diventa un Suo nome. “Misericordia” è una caratteristica che gli viene attribuita e “Benevolo” e “Misericordioso” diventano Suoi nomi. Quando diciamo che “Huwa” è un nome di Dio, qual è la caratteristica attribuita e quale il Suo nome?

La caratteristica attribuita è che Egli rimarrà sempre occulto (come la terza persona che non è mai presente). Cosa significa che rimarrà sempre occulto? Significa che nessuno avrà mai la capacità di comprendere la Sua essenza. Tuttavia la questione del conoscere Iddio e che la Sua conoscenza comporta vari livelli, è diversa dalla questione del conoscere la Sua essenza, cioè conoscerLo in un modo oltre il quale non ci sia conoscenza più profonda: quest’ultima capacità appartiene solo a Iddio Stesso.

Anche il nobile Profeta (S), pur essendo il più gnostico (nel senso di detentore di una conoscenza superiore) di tutto l’universo, disse: “Non Ti abbiamo conosciuto come sei degno di essere conosciuto”[2].

Questa frase corrisponde al significato di “Huwa”, cioè Tu sei a un livello tale che, anche se per noi sei “Tu”, dall’altra parte rimani sempre “Lui, Egli”, questo vuol dire che nessun essere umano è in grado di conoscere l’Essenza divina. Per tale motivo Iddio viene anche chiamato “Ghayb al-ghuyub” (Occulto degli occulti), indicante che oltre a Iddio Stesso, nessuno ha accesso alla Sua essenza: “Non posso enumerare le lodi per Te come Tu Ti sei lodato”, cioè nonostante tutte le lodi che io sia in grado di offrirTi, non potrò mai lodarti come ne sei degno ed è dovere lodarTi, Tu sei così come descrivi Te stesso. Questo significa l’essere “Huwa” un nome[3].

Invece, quando si dice “La ilaha illAllah”, s’intende che non c’è divinità oltre ad Allah (l’Essenza che possiede tutti gli attributi di magnificenza e bellezza), senza far riferimento al fatto che quest’essenza rimane sempre sconosciuta.

 


[1] Sacro Corano 59:23:

[2] Mohammad Baqer Majlesi, Bihar al-Anwar, vol. 66, pag. 292, Mu'assisat al-Wafa', Beirut, 1409 AH.

[3] Morteza Motahhari, Ashnay ba Qor'an, vol. 6, pp. 186 e 187, Sadra, Teheran, quattordicesima ristampa, 1999.

 

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