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- compartecipazione
Ho 37 anni e due bambine. Sono venticinque anni che vivo a Bruxelles e da poco sono riuscito a ottenere un mutuo e, con il mio stipendio, ho comprato una casa. La mia domanda riguarda il mio lavoro:
1. Sono undici anni che lavoro come cameriere in un ristorante di Bruxelles e servo alcolici a uomini e donne occidentali. Ditemi, come musulmano, con tutte le spese che ho, questo lavoro è approvato? Ci penso molto, ma non riesco a prendere una decisione.
2. Il guadagno ottenuto da questo lavoro è lecito?
3. Ditemi come devo comportarmi da musulmano che fa parte di una comunità islamica all’estero.
4. Spiegatemi quali sono le conseguenze di questo lavoro su di me, la mia vita e i miei figli.
Vi ringrazio in anticipo per le risposte che mi darete.
Wassalam alaykum
L’onore e la dignità dei musulmani, dovunque essi vivano, dipendono dalla loro obbedienza agli ordini divini e alle norme islamiche: fin dove possibile devono essere vincolati alla loro fede.
Alcuni giurisperiti islamici sostengono che se le è possibile, deve cambiare lavoro o lavorare in un altro reparto del ristorante. Se trovare un altro lavoro risultasse veramente molto difficile, può continuare con questo lavoro tanto quanto veramente necessario per mantenersi.
In ogni caso, servire cibo illecito e alcolici ad altri non è permesso e il relativo guadagno è proibito, a meno che il bisogno di quel lavoro e del relativo guadagno siano veramente indispensabili. Pertanto ciò è permesso solo nei casi strettamente necessari. Se in questa situazione potesse adottare maggior precauzione, sarebbe meglio: infatti il tipo di guadagno e il cibo comprato con esso, influenzano assai lo spirito e l’anima umana.