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Data aggiornamento: 2011/02/10
Domanda concisa
Qual è la filosofia della presenza dell’Imam del Tempo (AJ) durante il periodo del suo occultamento?
Domanda
Qual è la filosofia della presenza dell’Imam del Tempo (AJ) durante il periodo del suo occultamento?
Risposta concisa

Così come la presenza dell’Imam infallibile (A) dona dei grandi vantaggi, anche la sua esistenza occulta elargisce molti giovamenti che si possono sintetizzare nei seguenti punti:

1.     Intermediario della grazia divina.

2.     La gente usufruisce della sua esistenza.

3.     Benefici scientifici e godere delle sue attenzioni da parte dei credenti.

4.     Egli è una prova divina che insorge per Dio con una chiara argomentazione.

In base a questi benefici e altrettanti che sono stati riportati negli hadìth, la terra non rimarrà mai senza una prova (hujjah) divina.

Risposta dettagliata

La presenza degli Imam infallibili (A) concede moltissimi benefici. Alcuni di questi riguardano la loro presenza e manifestazione tra la gente, tuttavia ciò non vuol dire che se uno di loro si occulta alla vista della gente, la sua nobile presenza non sia più utile a quest’ultima e al mondo. Di seguito elenchiamo alcune delle grazie dovute alla presenza dell’Imam del Tempo (AJ) - durante l’occultamento - secondo gli hadìth e le opinioni dei sapienti:

1.     Insorge con una chiara argomentazione

Gli Imam, visibili o occulti, sono delle manifeste prove (hujjah) di Dio sulla terra che insorgono per Dio con chiare argomentazioni.

L’Imam Alì (A) disse: “O Kumayl, la terra non sarà mai priva di una prova divina che si manifesti per Dio con delle chiare argomentazioni, sia essa visibile o occulta”.[1] Ci sono pervenuti anche hadìth con lo stesso concetto da parte degli altri Imam infallibili (A) confermanti che la terra non sarà mai priva di una prova divina.

2.     Intermediario della grazia divina

L’Imam Sajjad (A) disse: “Noi (Imam) siamo i protettori dell’umanità, grazie a noi il cielo non crolla sulla terra, la pioggia cade e i beni crescono dalla terra. Se noi non fossimo presenti sulla terra, quest’ultima inghiottirebbe i suoi abitanti … fino ad oggi la terra non è mai stata priva di una prova. Però questa prova a volte è visibile e altre occulta”.[2]

Anche nella ziarat “Jami'ah Kabirah” sono stati menzionati alcuni di questi profitti:

“Iddio invia la pioggia per e tramite voi, grazie a voi il cielo non crolla sulla terra e grazie a voi le tristezze e le perdite vengono a meno”.[3]

Tramite loro le grazie generali e speciali di Dio vengono donate alla gente e agli sciiti.

3.     La gente usufruisce della sua esistenza

Fu chiesto all’Imam Sajjad (A) in che modo la gente usufruirà dell’imam occulto, rispose: “Allo stesso modo di come usufruiscono del sole dietro le nuvole”.[4]

Similmente al sole che emana luce da dietro le nuvole, la wilayah di questo nobile emanerà grazie delle quali la gente (consciamente o non) usufruirà.[5]

Muhaqqiq Tusi affermò: “La presenza dell’Imam (A) è una grazia e il suo comportamento e influenze un’altra grazia. Le nostre azioni sono la causa del suo occultamento;[6] cioè questa presenza è una grazia per tutti e possiede dei benefici, anche se la sua presenza visibile nella società è un’altra grazia con molti altri profitti di cui noi siamo privati a causa delle nostre cattive azioni”.

Inoltre credere che l’Imam, nonostante il suo occultamento, sia al corrente di quello che dice e compie la gente, infatti di principio il suo occultamento consiste nel vivere tra la gente senza che nessuno lo riconosca, può avere un ruolo influente nell’elevazione della gente verso la spiritualità e la perfezione, allontanandola dal peccato.

4.     I benefici scientifici e le nobili attenzioni riservate ai credenti.[7]

Egli prende completamente in considerazione i credenti e gli sciiti; grazie a lui le disgrazie degli sciiti vengono evitate ed essi raggiungono le perfezioni spirituali. Egli dice: “Noi non ci scordiamo di voi ed è grazie a noi che Iddio risolve le avversità degli sciiti”.[8]



[1] Nahj al-Balaghah (ed. con la traduzione di Dashti), pag. 661, sentenza 147; Usul al-Kafi, vol. 1, pag. 179.

[2] MojtabaTunei, Farhangh-e Alefbay-e Mou'udname, pag. 529; Bihar al-Anwar, vol. 52, pag. 92.

[3] Mafatih al-Jinan, Ziarat Jami'ah Kabirah.

[4] Mojtaba Tunei, Farhangh-e Alefbay-e Mou'udname, pag. 529.

[5] Majalle-ye Takhassosi-e Entezar, n. 5, pag. 130, articolo di Alì Rabbani Golpayegani.

[6] Kashf al-Murad, pag. 363.

[7] Makial al-Makarim, vol. 1, pag. 271, riportato dal Farhangh-e Alefbay-e Mou'udname, pag. 593.

[8] Jame’e-ye Entezar, n. 5, pp. 135-142.

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