Please Wait
7047
Il motivo principale per cui l’Ahl al-Bayt (A) è limitata a cinque componenti dell’Al al-'aba (Ashab al-Kisa'), vale a dire il nobile Muhammad (S), Alì, Fatima, Hasan e Husayn (A), è costituito dai numerosi hadìth del Profeta (S) tramandati da sapienti sciiti e sunniti, citati in più di settanta fonti sunnite famose e ancor più fonti sciite. Inoltre nei versetti del Corano stesso sono presenti elementi dai quali si può dedurre che non s’intendono tutte le persone imparentate col Profeta (S).
Ahl al-Bayt (A) è un termine coranico, teologico e degli hadìth, che fa riferimento alla famiglia del Profeta dell’Islam (S). Tale termine, con questa accezione, è stato utilizzato solo una volta nel versetto trentatré (tathir, purezza) della sura al-Ahzab (33): “O Gente della casa, Allah non vuole altro che allontanare da voi ogni impurità e rendervi del tutto puri”.
L’origine del termine ahl è intimità e vicinanza[1], e bayt significa sia il luogo di domicilio sia un luogo in cui ci si ferma e si rimane svegli la notte[2]. Originalmente ahl al-bayt indica i parenti più stretti[3], viene però altresì impiegato per tutti coloro che condividono con una persona la parentela, la religione, il domicilio, la città e il paese[4].
Tuttavia i teologi, gli esegeti e gli esperti di hadìth utilizzano il termine riportato dal Corano con un’accezione particolare; infatti, ritengono che a tale proposito siano stati tramandati vari hadìth del Profeta (S) e degli Imam (A), quindi questo versetto dev’essere interpretato in modo specifico.
Tra gli esegeti, teologi ed esperti di hadìth c’è disaccordo riguardo a quali persone questa particolare interpretazione includa:
1. Alcuni esegeti sunniti, basandosi sulle frasi che precedono e seguono questa parte del versetto e che riguardano le mogli del Profeta (S), sostengono che pure questa parte concerne solo loro. Essi per confermare la propria ipotesi si avvalgono inoltre di un hadìth di Ibn 'Abbas che hanno tramandato 'Ikramah, Maqatil, Ibn Jubayr e Ibn Sa'ib, e sostengono che 'Ikramah gridava nel bazar che l’Ahl al-bayt del Profeta (S) sono solo le sue mogli e che egli era pronto a fare mubahalah[5] con chiunque negasse ciò[6].
Alcuni esegeti sunniti e tutti gli esegeti sciiti criticano questa tesi e sostengono che se veramente anche questa parte del versetto e l’espressione ahl al-bayt facessero riferimento alle mogli del Profeta (S), allora anche qua avrebbe dovuto esserci il verbo al femminile plurale, come le frasi precedenti, mentre invece viene utilizzato il plurale maschile, questo dimostra che quanto dichiarano è sbagliato.
Anche la loro citazione dell’hadìth è messa in dubbio, in particolare Abu Hayyan Qarnati, un sapiente sunnita, sostiene che è errato attribuirlo a Ibn 'Abbas. Inoltre, Ibn Kathir ritiene che se si afferma che questo versetto è stato rivelato riguardo alle mogli del Profeta (S), è corretto, se invece si vuole dimostrare che esso si riferisce solo a loro e non ad altri, questa tesi è sbagliata, poiché molti hadìth la confutano[7].
Tuttavia come abbiamo già detto, nemmeno l’opinione di Ibn Kathir che questa parte del versetto sia stata rivelata riguardo alle mogli del Profeta (S) è corretta, infatti prima di tutto ciò contrasta con lo stile del versetto e inoltre è antitetico ai numerosi hadìth che egli stesso cita.
2. Un altro gruppo di esegeti sunniti sostiene che in questo versetto, con ahl al-bayt, s’intendono le mogli del Profeta (S), Alì, Fatima, Hasan e Husayn (A)[8], però essi per dimostrare la propria teoria non si basano su alcun hadìth.
3. Alcuni esegeti dicono che il versetto è generale e include tutta la famiglia del Profeta (S): le mogli, i figli, i parenti, perfino i servi e le serve; Tha'labi sostiene che include altresì tutti i Bani Hashim o i credenti tra i Bani Hashim[9]. Anche questa opinione non trova fondamento in nessun hadìth.
4. Altri esegeti hanno ipotizzato che forse questa parte del versetto faccia riferimento a coloro cui è proibito ricevere l’elemosina e si basano su un hadìth di Zayd Ibn Arqam cui fu chiesto: “Chi sono l’ahl al-bayt del Profeta (S), ne fanno parte anche le sue mogli?”, egli rispose: “Sì, anche le mogli ne fanno parte, l’ahl al-bayt del Profeta (S) sono coloro cui è proibito ricevere l’elemosina, cioè la famiglia di Alì (A), la famiglia di 'Aqil, la famiglia di Ja'far e la famiglia di 'Abbas[10]. Secondo Abul-Futuh al-Razi, questa opinione è rara e priva di fonti[11].
5. Tutti gli esegeti sciiti e numerosi esegeti sunniti, in base agli indizi nel versetto e i numerosi hadìth trasmessi dal Profeta (S), dall’imam Alì, Hasan, Husayn, Sajjad e altri Imam (A), inoltre tramandati da Umm Salamah, 'Aishah, Abu Sa'id Khadri, Ibn 'Abbas e altri compagni, sono fermamente convinti che questa parte del versetto sia stato rivelato con riferimento ai Compagni del Mantello (Ashab al-Kisa'), vale a dire Muhammad (S), Alì, Fatimah, Hasan e Husayn (A), quindi loro sono l’Ahl al-Bayt.
L’unica questione che ora sorge è come sia possibile che nel mezzo di una discussione riguardo ai doveri delle mogli del Profeta (S) venga inserito qualcosa che non le concerna?
Si possono dare varie risposte, tra cui quella di Tabarsi: “Questo non è l’unico caso nel Corano in cui troviamo vicino versetti che espongono argomenti diversi, il Corano è pieno di esempi del genere; inoltre anche gli oratori e poeti arabi utilizzano questo metodo”[12].
L’allamah Tabatabai aggiunge: “Non esiste alcuna prova che dimostri che questa parte del versetto sia stato rivelato insieme a questo gruppo di versetti, invece dagli hadìth si può facilmente dedurre che essa è stata rivelata separatamente ed è stata posta insieme a questi versetti su ordine del Profeta (S) o al momento della raccolta delle sure dopo la sua morte”[13].
Nel Tafsir Nemuneh si sostiene che una terza risposta a questa domanda è che il Corano si rivolge alle mogli del Profeta (S) per dire che esse fanno parte di una famiglia di cui alcuni membri sono infallibili, quindi devono prestare più attenzione degli altri a come si comportano; non devono dimenticare che essere membri di tale famiglia, composta di cinque infallibili, implica grandi responsabilità e Iddio e le Sue creature si aspettano molto da loro[14].
Gli hadìth tramandati riguardo al contesto in cui fu rivelata questa parte del versetto e quale sia il suo significato sono numerosi e si suddividono in due gruppi:
- Gli hadìth che citano chiaramente il contesto in cui fu rivelato il versetto e che fa riferimento ai cinque membri dell’Al al-'aba[15].
- Gli hadìth che confermano l’hadìth del Mantello: Abu Sa'id Khadri, Anas ibn Malik, Ibn 'Abbas, Abulhamra' e Abu Barazah hanno tramandato che, dopo l’avvenimento del Mantello e la rivelazione del versetto del Tathir (cioè la parte del versetto di cui stiamo parlando), il Profeta (S) per un periodo di un mese, o quaranta giorni o sei-nove mesi, al momento della preghiera dell’alba o delle altre preghiere obbligatorie andava regolarmente davanti alla porta della casa di Alì e Fatimah (A) e diceva: “As-salam alaykum Ahl al-Bayt wa rahmatullahi wa barakatuh, la preghiera! Che Dio abbia misericordia di voi”, dopodiché recitava il versetto del Tathir[16].
Nel libro Sharh Ihqaq al-Haqq[17] sono citate al riguardo più di settanta fonti famose sunnite e quelle sciite sono ancor più numerose[18].
Pertanto dal punto di vista degli hadìth è sicuro che il versetto trentatré della sura al-Ahzab si riferisce al Profeta (S), Alì, Fatimah, Hasan e Husayn (A). Per rispondere invece alla domanda del perché l’espressione Ahl al-Bayt sia utilizzata anche per gli altri Imam (A), cioè dall’imam Alì ibn al-Husayn (A) all’imam del Tempo (Aj) c’è da dire che:
Il sacro Corano insiste nell’annunciare l’alto rango dell’Ahl al-Bayt (A) affinché la gente, percorrendo il sentiero della perfezione e della guida, li segua; infatti, lo scopo principale del Corano è guidare gli esseri umani, “Alif, Lam, Mim. Questo è il Libro su cui non ci sono dubbi, una guida per i timorati”[19], e coloro che prestano attenzione ai versetti del Corano possono attestare chiaramente la correttezza di questa deduzione. Giacché gli Imam (A) erano le guide della Ummah, il termine Ahl al-Bayt può essere applicato anche a loro.
È per questo che il nobile Profeta (S), vero esegeta e interprete del sacro Corano, quando volle presentare le nobili figure che sarebbero state le guide religiose e gli Imam (A) dopo di lui, usò la definizione ahl al-bayt, per esempio disse: “Vi ho lasciato due cose preziose, il Libro di Dio e la mia Famiglia, l’Ahl al-Bayt (A), se vi aggrapperete a queste due, non sarete mai deviati, infatti non si separeranno fino a quando mi raggiungeranno (nel Giorno del Giudizio) allo Stagno (di Kawthar)”[20]. Oppure nell’hadìth dell’Arca disse: “In verità la mia Ahl al-Bayt (A) è per voi come l’arca di Noè, chi vi sale, si salva, e chi la abbandona, annega”[21].
[1] Qayyumi, Misbah al-Munir, pag. 28.
[2] Ivi, pag. 68.
[3] Ibidem.
[4] Esfahani, Mafradat Raghib, pag. 29.
[5] Un metodo utilizzato per provare la veridicità di ciò che si sostiene: se due persone hanno opinioni opposte riguardo a una particolare questione, per dimostrare di aver ragione si maledicono a vicenda, cfr. anche le esegesi riguardo al versetto della mubahalah (3:61) e il significato del termine. (N.d.T.)
[6] Tabari, Jami' al-Bayan, vol. 22, pag. 7; Ibn Kathir, al-Qur'an al-'Azim, vol. 6, pag. 365.
[7] Tafsir Ibn Kathir, vol. 5, pp. 452 e 453.
[8] Fakhr al-Din, Tafsir Kabir, vol. 25, pag. 209; Baydhawi, Anwar al-Tanzil, vol. 4, pag. 163; Abu Hayyan, al-Bahr al-Muhit, vol. 7, pag. 232.
[9] Qurtubi, Al-Jami' al-Ahkam al-Qur'an, vol. 14, pag. 183; Alusi, Ruh al-Ma'ani, vol. 14, pag. 22.
[10] Abu Hayyan, al-Bahr al-Muhit, vol. 7, pp. 231 e 232.
[11] Abul-Futuh al-Razi, Rawdh al-Jinan wa Ruh al-Jinan, vol. 15, pag. 421.
[12] Majma' al-Bayan, vol. 7, pag. 560.
[13] Al-Mizan, vol. 16, pag. 312.
[14] Tafsir-e Nemuneh, vol. 17, pag. 295.
[15] Tabari, vol. 22, pp. 6 e 7; Qurtabi, vol. 14, pag. 183; Hakim, Mustadrak al-Sahihayn, vol. 2, pp. 416, hadìth 3146; Bukhari, al-Tarikh, vol. 1, pp. 69-70; Tirmizi, al-Sunan, vol. 5, pag. 663.
[16] Tabari, vol. 22, pp. 5 e 6; Bukhari, al-Kuni pp. 25 e 26; Ahmad ibn Hanbal, Musnad, vol. 3, pag. 259; Hasakani, Shawahid al-Tanzil, vol. 2, pp. 11-15; Suyuti, al-Dur al-Manthur, vol. 6, pp. 606 e 607.
[17] Mar'ashi, vol. 2, pp. 502-547; vol. 9, pp. 2-91.
[18] In alcune parti di questo articolo è stato utilizzato il libro Shenakhtname-ye Ahl al-Bayt di Alì Rafi'i 'Ala Marvdashti, pp. 301-308, per approfondimenti si faccia riferimento allo stesso.
[19] Sacro Corano 2:1 e 2.
[20] Sahih Tirmizi, vol. 2, pag. 380; Ahmad ibn Hanbal, Musnad, vol. 3, pag. 17.
[21] Hakim, Mustadrak al-Sahihayn, vol. 2, pag. 432; Firuz Abadi, Fadha'il al-Khamsah, vol. 2, pag. 65.