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Data aggiornamento: 2011/02/10
Domanda concisa
Cos’è il rij'at? Chi riguarda? Quando accadrà?
Domanda
Cos’è il rij'at? Chi riguarda? Quando accadrà?
Risposta concisa

Il rij'at fa parte del credo sciita imamita e indica il ritorno alla vita terrena dopo la morte e prima della vita nell’Aldilà: ciò accadrà poco dopo la manifestazione dell’imam Mahdi (AJ) e prima del suo martirio e del Giorno del Giudizio.

Il rij'at non riguarda tutti, bensì solo i credenti sinceri e i miscredenti impenitenti.

Risposta dettagliata

Rij'at letteralmente significa ritornare[1]. Il significato tecnico della parola è il ritorno dopo la morte e prima del Giorno del Giudizio di un gruppo di persone (i credenti sinceri e i miscredenti impenitenti).

Il credo nel rij'at fa parte della scuola dell’Ahl al-Bayt (A) e trova il suo fondamento in diversi versetti e hadìth.

Il rij'at secondo i versetti e gli hadìth

a.    Versetti:

Analizzando i versetti coranici si può dedurre che l’approccio del Corano alla questione del rij'at è di due tipi:

                     I.        I versetti che accennano all’avvenimento del rij'at in futuro, come il versetto della sura al-Naml in cui Iddio dice: “[Ricorda] il giorno in cui riuniremo, da ogni comunità, una massa di coloro che tacciarono di menzogna i Nostri segni, e saranno divisi in schiere”[2]. Molti sapienti ritengono che questo versetto si riferisca al rij'at e il ritorno a questo mondo di un gruppo di miscredenti e credenti in un periodo vicino al Giorno del Giudizio; infatti se alludesse proprio al Giorno del Giudizio l’espressione “riuniremo, da ogni comunità, una massa di coloro” non sarebbe corretta, poiché in quel Giorno tutti saranno resuscitati, come riportato nel versetto della sura Kahf : “… li riuniremo senza eccezione”[3].

                    II.        I versetti che narrano le vicende delle comunità precedenti che possono essere considerate un tipo di rij'at:

1.     Il versetto 259 della sura al-Baqarah (2) fa riferimento a un Profeta (A) che passando accanto alle rovine di una città, dove le ossa e i cadaveri dei suoi abitanti erano sparsi ovunque, si chiede come Iddio li resusciterà dopo la morte. Dio lo fa morire per cento anni, poi lo resuscita e gli chiede quanto si è assopito, egli risponde un giorno o parte di esso, Iddio risponde che invece sono passati cento anni[4]. Che questo Profeta (A) fosse 'Uzayr o altri non fa differenza, l’importante è che il Corano allude chiaramente alla possibilità di essere resuscitati dopo la morte anche in questo mondo[5].

2.     Il versetto 243 della sura al-Baqarah (2) parla di un altro gruppo d'individui che per paura di morire (secondo l’opinione degli esegeti con la scusa della pestilenza rifiutarono di partecipare al jihad) uscirono dalla loro città, Iddio ordinò che morissero e poi li resuscitò[6].

3.     I versetti cinquantacinque e cinquantasei della sura al-Baqarah (2) ci raccontano di un gruppo di persone appartenenti alla Tribù di Israele che vollero vedere Iddio, furono allora colpite da una folgore, morirono e Iddio le resuscitò affinché Lo ringraziassero dei Suoi doni[7].

4.     Il versetto centodieci della sura al-Ma'ida (5), elencando i miracoli del profeta Gesù (A), dice: “… E col Mio permesso risuscitasti il morto …”. Da questa espressione si può dedurre che uno dei miracoli del Messia (A) era di resuscitare i morti e dal tempo del verbo arabo si può desumere che ciò avvenne più volte; questo è secondo alcuni un tipo di rij'at.

5.     Il versetto settantatré della sura al-Baqarah (2) parla di un defunto riguardo al cui assassino i membri della Tribù di Israele litigavano fra di loro: “Allora dicemmo: ‘Colpite il cadavere con una parte del bovino’. Così Allah resuscita i morti e vi mostra i Suoi segni affinché possiate comprendere”, e in questo modo il defunto stesso avrebbe detto chi era il suo assassino e il diverbio avrebbe avuto fine.

Oltre a questi cinque versetti ve ne sono anche altri, come la storia degli Ashab al-Kahf, un gruppo di credenti fuggiti dalla città dove erano perseguitati dai miscredenti e che si rifugiarono in una grotta in cui si “addormentarono” per centinaia di anni, una specie di rij'at quindi; e la vicenda dei quattro uccelli che Abramo (A) uccise e Iddio fece resuscitare per mostrargli come avverrà la resurrezione degli esseri umani, anche questa situazione è affine al rij'at[8].

b.    Hadìth

L’imam Sadiq (A) riguardo al rij'at disse: “Giuro su Iddio che non finiranno i giorni e le notti prima che Iddio non resusciti i morti e faccia morire i vivi, restituirà ciò che era loro diritto a coloro che ne erano degni, eleverà la religione scelta a governare il mondo”.

Inoltre, il califfo abbaside al-Ma'mun chiese all’imam Ridha (A): “Abulhasan, qual è la tua opinione in merito al rij'at?”. Egli rispose: “Il rij'at è una verità, esisteva anche tra i popoli precedenti, ne parla pure il Corano e il Messaggero di Dio (S) disse a tale proposito: ‘Ciò che è avvenuto per i popoli passati si ripeterà fedelmente anche per questo popolo (ummah)’”[9].

Gli hadìth concernenti questo argomento sono numerosi, ci siamo limitati a citarne solo due per non allungare il discorso.

Il rij'at da un punto di vista razionale e filosofico

È necessario prestare attenzione ad alcune filosofie del rij'at:

  1. Giungere alla perfezione

Il mondo è il luogo in cui è possibile mettere in atto le potenzialità e perfezionare i talenti, ed è stato creato per l’Aldilà, per permettere alle creature di raggiungere la propria perfezione. Poiché alcuni credenti puri, a causa di ostacoli o per il sopraggiungere della morte, non sono riusciti a continuare questo sentiero spirituale, la saggezza di Iddio esige che essi tornino a questo mondo e portino a termine il loro viaggio di perfezionamento. Come disse l’imam Sadiq (A): “Ogni credente che è stato ucciso, torna a questo mondo affinché dopo questa nuova vita muoia di morte naturale e ogni credente che è morto [di morte naturale] torna a questo mondo per essere ucciso [e godere della ricompensa del martirio]”[10].

  1. Punizione terrena

Esistono individui che sono stati privati di tutti i loro diritti e che sono stati uccisi iniquamente, senza che sia stata fatta loro giustizia. Una delle filosofie del rij'at è che Iddio resusciterà entrambe le parti (l’oppresso e l’oppressore) affinché l’oppresso si faccia giustizia da sé nei confronti dell’oppressore. L’imam Kazim (A) disse: “La gente che è morta sarà resuscitata per vendicarsi, chiunque sia stato tormentato punirà alla stessa maniera, chiunque sia stato oggetto di rabbia si vendicherà. Chiunque sia stato ucciso si vendicherà personalmente del proprio assassino. Per questo anche i loro nemici saranno resuscitati affinché gli oppressi possano vendicarsi; dopo essersi vendicati vivranno trenta mesi, quindi moriranno tutti in una notte, essendosi fatti giustizia da soli e avendo trovato la pace. I loro nemici subiranno le più terribili punizioni dell’Inferno”[11].

Pertanto lo scopo del ritorno di questi due gruppi è la possibilità di completare la propria perfezione per i primi e sprofondare negli infimi livelli di abiezione per i secondi. Considerando che il rij'at non comprende tutti, ma solo i credenti puri e i miscredenti impenitenti, come disse l’imam Sadiq (A): “Il rij'at non riguarda tutti, solo coloro che hanno raggiunto la pura credenza o la completa miscredenza”[12], si può dedurre che queste due sono le filosofie principali del rij'at.

  1. Aiutare la religione e partecipare alla fondazione di un governo mondiale di giustizia

Dai numerosi versetti e hadìth si può desumere che la religione islamica e il governo della giustizia divina diventeranno mondiali per mano del Qa'im della Famiglia di Muhammad, l’Imam Mahdi (AJ). Iddio dice: “Aiuteremo i Nostri inviati e coloro che credono, in questa vita e nel Giorno in cui si alzeranno i testimoni”[13].

Da questo versetto si può comprendere che quest’aiuto è rivolto a un gruppo e non a una persona sola e poiché fino ad ora non è avvenuto, vuol dire che avverrà in futuro, poiché la promessa di Dio non ammette violazioni. Perciò l’imam Sadiq (A) spiegando questo versetto disse: “Giuro su Iddio che questo aiuto si compierà col rij'at. Infatti molti Profeti e Imam (A) sono stati uccisi in questo mondo senza che nessuno li aiutasse, ciò avverrà col rij'at[14].

Inoltre l’imam Baqir (A) commentando il versetto “Egli è Colui che ha inviato il Suo Messaggero con la Guida e la Religione della verità, affinché essa prevalga su ogni religione …”[15], disse: “Iddio innalzerà la vera religione sulle altre attraverso il rij'at[16].

Quando avverrà il rij'at

Alcuni hadìth riportano che il rij'at avrà luogo poco dopo la manifestazione dell’Imam del Tempo (AJ) e prima del suo martirio e del Giorno del Giudizio.

L’imam Sadiq (A) disse: “Quando arriverà il momento dell’insurrezione del Qa'im (AJ), nel mese di jumadiyy al-akhir e dieci giorni prima di rajab, pioverà una tale pioggia che nessuno avrà visto fino allora. Iddio attraverso quella pioggia farà crescere la carne e le ossa dei credenti nelle loro tombe. È come se li vedessi venire da Juhaynah[17] mentre scuotono la polvere dai loro capelli”[18]. Un ultimo punto è che, secondo gli hadìth, il primo a tornare sarà il Signore dei Martiri Husayn (A), egli stesso disse: “Io sarò il primo che uscirà con l’aprirsi della terra, e ciò succederà contemporaneamente al rij'at del Principe dei Credenti Alì (A) e all’insurrezione del Qa'im (AJ)”[19]. Un altro hadìth simile è narrato dall’imam Sadiq (A): “Il primo che tornerà al mondo sarà Husayn ibn Alì (A), egli comanderà per talmente tanto tempo che le sue sopracciglia a causa della vecchiaia cadranno sui suoi occhi”[20].



[1] Farhangh-e Mo'in, vol. 2, pag. 1640.

[2] Sacro Corano, 27:83.

[3] Sacro Corano, 18:47.

[4] Sacro Corano 2:259.

[5] “Allah allora lo fece morire per cento anni, poi lo resuscitò”, Sacro Corano 2:259.

[6] “Poi Allah disse: ‘Morite!’. E poi rese loro la vita”, Sacro Corano 2:243.

[7] “Poi vi resuscitammo dalla morte: forse sarete riconoscenti”, Sacro Corano 2:56.

[8] Tafsir Nemune, vol. 15, pp. 546- 557.

[9] 'Uyun Akhbar al-Ridha (A), 1/201/2, riportato da Mizan al-Hikmah, hadìth 6924 e 6926.

[10] Bihar al-Anwar, vol. 53 pag. 40.

[11] Davani Alì, Mahdi (AJ) Mou'ud, trad. del vol. 13, pag. 1188, Dar al-Kutub al-Islamiyyah, ventisettesima ed.

[12] Zamiri Mohammad Reza, Rij'at, pag. 55, Nashr-e Mou'ud, Teheran, seconda ristampa, 2002.

[13] Sacro Corano 40:51.

[14] Yazdi Hairi Shaykh Alì, Ilzam al-Nasib, Qom, Muasseseye matbuati-e haqbin, 1397 AH.

[15] Sacro Corano 61:9.

[16] Bihar al-Anwar, vol. 53 pag. 64.

[17] Un luogo lontano da Medina e il nome di una tribù (Majma' al-Bahrayn, vol. 6, pag. 230).

[18] Mizan al-Hikmah, hadìth 6928.

[19] Mizan al-Hikmah, hadìth 6937.

[20] Mizan al-Hikmah, hadìth 6935.

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