Ricerca Avanzata
Visite
6738
Data aggiornamento: 2010/09/12
Domanda concisa
Se il successore del Profeta (S) era chiaro fin dall’inizio, perché il Profeta (S) nella questione della successione si è limitato a invitare i suoi parenti ad accettare l’Islam?
Domanda
Se il successore del Profeta (S) era chiaro fin dall’inizio, perché il Profeta (S) nella questione della successione si è limitato a invitare i suoi parenti ad accettare l’Islam?
Risposta concisa

Dal punto di vista sciita, l’imamato è una carica donata da Dio l’Altissimo e che viene comunicata tramite il Suo Profeta (a); questo poiché l’imam dev’essere infallibile e solamente Dio e il Suo Profeta sanno chi possiede l’infallibilità ed è degno dell’alta carica della wilayat (guida) e dell’imamato. Il fatto che, apparentemente, il Profeta (s) si è limitato a porre la condizione di accettare l’Islam per stabilire il suo successore, è motivato da varie ragioni:

1.     Il Profeta (S) ha fatto ciò per dare un ultimatum alla gente, dimodoché in futuro non dicesse: “Perché non hai scelto noi o altri?”. Inoltre, poiché gli individui presenti alla riunione (oltre ad Alì -A-) rifiutarono liberamente l’invito del Profeta (S), non rimanesse nessuna possibilità di protesta.

2.     In questo modo è stata dimostrata la superiorità del nobile Alì (A) sugli altri ed è diventato chiaro chi durante il periodo di solitudine del Profeta (S), un periodo di pressione e ostilità da parte dei nemici, possedeva un tale coraggio da mostrare il proprio sostegno al Profeta divino (S) in modo manifesto e senza alcun tipo di timore.

3.     Il compito del Profeta (S) era di preparare la gente a due cose, affinché in futuro e dopo di lui, chi avesse cercato la verità non sarebbe stato deviato. Una è la questione del pilastro dell’imamato, poiché la società senza imam e guida è destinata all’annientamento e al declino, e l’altra è la preparazione della base per accettare Alì (A).

4.     Sia chiaro il motivo della scelta di Alì (A) come successore (nonostante la sua giovane età) alle future generazioni; poiché anche se la carica dell’imamato è divina, necessita di un motivo convincente al fine di soffocare ogni tipo di scusa per disobbedire.

5.     Questa questione è conforme al libero arbitrio dell’essere umano, nel quale crede la scuola sciita. In questa vicenda sia i rappresentanti dei quraisciti hanno scelto liberamente di non accettare, sia Alì (A) ha accettato liberamente l’invito del Profeta (S). Nonostante tutte le questioni fossero già scritte nella tavola preservata di Dio, però è l’essere umano che con il proprio libero arbitrio prepara la base per le grazie divine, la guida e gli errori; diversi versetti accennano al fatto che la guida e gli errori dipendono dalle azioni che compie l’essere umano e prepara in questo modo se stesso.

6.     La vicenda del giorno dell’inzar mostra che la società islamica si fonda sulla libertà e scelta dell’individuo stesso e non esiste alcun obbligo, dittatura o pregiudizio, ma è dall’idoneità dell’individuo che consegue la base per accettare una responsabilità; questa idoneità è basata su criteri divini e non di famiglia o rapporto.

Risposta dettagliata

Dal punto di vista sciita, l’imamato è una carica donata da Dio l’Altissimo e che viene comunicata tramite il Suo Profeta (a); questo poiché l’imam dev’essere infallibile e solamente Dio e il Suo Profeta sanno chi possiede l’infallibilità ed è degno dell’alta carica della wilayat (guida) e dell’imamato. Il fatto che, apparentemente, il Profeta (s) si è limitato a porre la condizione di accettare l’Islam per stabilire il suo successore, è motivato da varie ragioni:

1.     Il Profeta (S) ha fatto ciò per dare un ultimatum alla gente, dimodoché in futuro non dicesse: “Perché non hai scelto noi o altri?”. Inoltre, poiché gli individui presenti alla riunione (oltre ad Alì -A-) rifiutarono liberamente l’invito del Profeta (S), non rimanesse nessuna possibilità di protesta.

Il Profeta (S) non ha esposto la loro indegnità e inettitudine alla successione e al califfato, né esplicitamente né personalmente, poiché ciò deve chiarirsi naturalmente e nel corso degli eventi, affinché diventi più sensibile e comprensibile ai musulmani e non crei rancore e inimicizia verso il Profeta (S). Esistono anche altre vicende (simili a quella del califfato)[1] nelle quali il Profeta (S) sapeva fin dall’inizio che alcuni sarebbero stati indegni e incapaci di portare a termine una responsabilità; per esempio nella guerra di Khandaq[2] non vi era avversario, tranne Alì (A), che potesse scontrarsi con 'Amr ibn 'Abd Wad, oppure nella guerra di Khaybar il Profeta (S) inviò alcuni a combattere, ma furono sconfitti e non riuscirono a conquistare Khaybar.[3] Anche in un'altra vicenda il Profeta (S) inviò alcuni compagni per recitare la sura al-Tawbah e poi li sollevò da questo incarico.[4]

2.     In questo modo è stata dimostrata la superiorità del nobile Alì (A) sugli altri ed è diventato chiaro chi durante il periodo di solitudine del Profeta (S), un periodo di pressione e ostilità da parte dei nemici, possedeva un tale coraggio da mostrare il proprio sostegno al Profeta divino (S) in modo manifesto e senza alcun tipo di timore. Come nella vicenda della conquista di Khaybar dove il Profeta (S) disse: “Domani darò lo stendardo di guerra a colui che continua ad attaccare senza fuggire”[5], nonostante sapesse fin dall’inizio che solamente Alì (A) sarebbe stato in grado di portare a termine quell’incarico; oppure nella guerra di Khandaq dove prima il Profeta (A) preparò il terreno e poi inviò Alì (A) per rendere ovvia la sua superiorità sugli altri, e per completare disse: “Si è manifestato l’Islam tutto contro la miscredenza tutta”[6]. Ogni volta che il nobile Messaggero dell’Islam (S) usciva da Medina, nominava Alì (A) suo luogotenente per manifestare la sua superiorità in modo allusivo e pratico. Se così non fosse stato, la maggior parte dei musulmani non avrebbe accettato la superiorità di Alì (A) sugli altri, soprattutto a causa della presenza di nemici e munafiqin, che con la loro propaganda negativa cercavano di fermare il dovere del Profeta (S) e di arrivare ai loro fini infausti.

3.     Il compito del Profeta (S) era di preparare la gente a due cose, affinché in futuro e dopo di lui, chi avesse cercato la verità non sarebbe stato deviato. Una è la questione del pilastro dell’imamato, poiché la società senza imam e guida è destinata all’annientamento e al declino, e l’altra è la preparazione della base per accettare Alì (A).

4.     Sia chiaro il motivo della scelta di Alì (A) come successore, alle future generazioni, ovvero perché il Profeta (S) lo avesse scelto nonostante la sua giovane età. Poiché anche se la carica dell’imamato è divina, necessita di un motivo convincente al fine di soffocare ogni tipo di scusa per disobbedire. Se avesse scelto senza consigliarsi con alcuno, per la gente dell’epoca del Profeta (S) sarebbe apparsa strana la priorità di un bambino rispetto agli altri, senza contare le generazioni future che non hanno vissuto all’epoca del Messaggero di Dio (S). Perciò questa scelta doveva essere tale che il motivo della superiorità di Alì (A) rispetto agli altri, fosse chiara e dimostrata nella storia e durasse per sempre, altrimenti i nemici avrebbero potuto prendere la scusa che il Profeta (S) non aveva scelto loro per compiere un certo lavoro e inoltre non sarebbe stato dimostrato che non avevano né l’idoneità né la capacità di compierlo, oppure che un altro individuo era superiore a loro.

5.     Questa questione è conforme al libero arbitrio dell’essere umano, nel quale crede la scuola sciita. In questa vicenda sia i rappresentanti dei quraisciti hanno scelto liberamente di non accettare [7], sia Alì (A) ha accettato liberamente l’invito del Profeta (S)[8] . Nonostante tutte le questioni fossero già scritte nella tavola preservata di Dio, però è l’essere umano che con il proprio libero arbitrio prepara la base per le grazie divine, la guida e gli errori; diversi versetti accennano al fatto che la guida e gli errori dipendono dalle azioni che compie l’essere umano e prepara in questo modo se stesso.

6.     La vicenda del giorno dell’inzar mostra che la società islamica si fonda sulla libertà e scelta dell’individuo stesso e non esiste alcun obbligo, dittatura o pregiudizio, ma è dall’idoneità dell’individuo che consegue la base per accettare una responsabilità; questa idoneità è basata su criteri divini e non di famiglia o rapporto. Probabilmente il miglior simbolo e manifesto di libertà è la collaborazione della gente nelle questioni sociali e il consigliarsi con loro. La consultazione riveste una particolare importanza nell’Islam e nonostante il Profeta (S) fosse legato alla rivelazione e possedesse l’infallibilità, oltre a elevata intelligenza e sagacità, invitava i musulmani a consultarsi e scambiarsi opinioni. Certamente il Profeta (S) nei princìpi delle regole divine non si consigliava con la gente e obbediva alla rivelazione divina, però si consigliava con loro sul come applicare ed eseguire alcune regole; com’è stato accennato in alcuni punti del Corano.[9] Nella terza sura, il motivo dell’ordine di consigliarsi, fu che durante la guerra di Uhud l’essersi consigliato con i compagni non aveva avuto un esito positivo e quindi si pensava che il Profeta (S) non si sarebbe più consigliato con i musulmani.[10] Un altro esempio è la guerra di Badr nella quale il Profeta (S) si consultò con i propri compagni, tra cui Habbab ibn Munzir[11].

Gli obiettivi della consultazione con la gente sono i seguenti:

1.     Avvicinare i cuori e le opinioni dei musulmani tra loro e creare familiarità e amicizia.

2.     Dare importanza alle persone e rispetto alla personalità degli individui nella società, creando il terreno per lo sviluppo delle loro capacità; poiché tramite la consultazione si definiscono l’’idoneità e le capacità degli individui, e si forma la loro personalità.

3.     Rendere il Profeta (S) un esempio nella consultazione con altri per la nazione islamica; così come dice il Corano: “Avete nel Messaggero di Allah un bell'esempio per voi [o gente]”[12].

4.     Non attribuire le vittorie o le sconfitte a un individuo particolare e coinvolgere tutta la società nelle imprese positive e negative.



[1] Balazuri, Ansab al-Ashraf, vol. 1, pag. 580; Ibn Qutaybah al-Dinwari, Al-Imamah wa al-Siasah, pag. 9; Mas'udi, Muruj al-Zahab, vol. 2, pag. 304.

[2] Sobhani Ja'far, Forugh-e Abadyat, pag. 545; Bihar al-Anwar, vol. 20, pag. 227.

[3] Tarikh Tabari, vol. 2, pag. 300; Sobhani Ja'far, Forugh-e Abadyat, p. 467; Ibn Hajar 'Asqalani, Al-Isabah, vol. 2, pag. 508.

[4] Bihar al-Anwar, vol. 21, pag. 266 in poi; Tafsir al-Mizan, vol. 9, pag. 162.

[5] Sobhani Ja'far, Forugh-e Abadyat, pag. 647; Sire-ye Halaby, vol. 3, pag. 41.

[6] Ibidem.

[7] Tarikh Tabari, vol. 2, pag. 63; Sire-ye Halaby, vol. 1, pag. 286; Bihar al-Anwar, vol. 38; Kanz-u al-'Ummal, vol. 15, pag. 15.

[8] Ibidem.

[9] Sacro Corano, 3:159 e 42:38; Tafsir al-Mizan, vol. 4, pag. 70; Majma' al-Bayan, esegesi del versetto 159 della terza sura.

[10] Al-Dar al-Manthur, vol. 2, pp. 80 e 90; Tafsir al-Mizan, vol. 4, pag. 70.

[11] Sahih Muslim, vol. 5, p. 170; Al-Bidayah wa al-Nahayah, vol. 3, pag. 263.

[12] Sacro Corano, 33:21.

Traduzione della domanda in altre lingue
Commenti
Numero di commenti 0
Inserisci il valore
esempio : Yourname@YourDomane.ext
Inserisci il valore
Inserisci il valore

Elenco degli argomenti

Domande a caso

  • Che soluzioni esistono per curare la loquacità?
    7053 Etica pratica 2011/09/20
    La lingua da un lato è uno dei doni più grandi di Dio e un mezzo per progredire e stabilire rapporti con gli altri, ma da un altro è anche una piaga e può essere la causa di moltissimi peccati. Pertanto, per controllare la lingua e il suo ...
  • La recitazione di certe du'a, come la du'a 'Ahd, un numero di volte minore o maggiore di quello stabilito, avrà un esito particolare?
    6538 Etica pratica 2011/11/21
    Ogni buona azione racchiude due aspetti: la positività dell’azione e quella dell’intenzione; cioè un’azione sarà accettata da Iddio se è positiva e se l’intenzione e la motivazione sono per Dio e altresì se essa sarà compiuta per compiacerLo. Negli hadìth islamici si raccomanda assai l’intenzione delle azioni, che ...
  • Perché dovremmo accettare l'Islam?
    10574 Teologia moderna 2013/05/26
    L'Islam è la religione divina, universale e perfetta, atta a raggiungere la perfezione e la beatitudine eterna, giunta a noi da Dio Onnipotente per guidare l'umanità. I seguenti motivi ci conducono ad abbracciare l’Islam: 1. Universalità dell'Islam. 2. Armonia degli insegnamenti islamici con il sano intelletto. 3. ...
  • Cos’è lo sharab tahur (bevanda purificante)?
    14965 Teologia antica 2010/10/07
    Sharab nella terminologia araba significa bevanda e tahur ciò che è puro e purifica. Dai vari versetti del Corano si comprende che in Paradiso sono presenti diverse bevande salubri, pure e di qualità diverse. In un versetto del Corano è stato utilizzato il termine ...
  • Un peccato maggiore può essere perdonato?
    13084 Etica pratica 2011/11/21
    Un peccato è maggiore se nel Corano o negli hadìth ne è stata promessa la punizione in caso di compimento (sono stati citati anche altri criteri per definire un peccato maggiore). Inoltre anche il peccato minore, se ripetuto, diventa maggiore.Iddio nel Corano ha promesso di ...
  • Com’è considerato il guardare foto oscene di persone non musulmane su internet, ecc.?
    20118 Diritto e Precetti 2011/04/20
    Guardare immagini indecenti e oscene di persone non musulmane e sconosciute, nel caso sia causa di concupiscenza, con l’intenzione di provare piacere e crei corruzione, fornendo l’occasione di peccare, secondo l’opinione di tutti i giurisperiti e dei marja' è vietato[1]. Tuttavia alcuni ...
  • Chi era Zurarah e che posizione occupava presso gli Imam (A)?
    9420 تاريخ بزرگان 2012/10/20
    Zurarah fu uno dei compagni degli Imam (A) che godette di notevole stima da parte loro. Egli è considerato uno dei compagni dell’ijma', ossia tra i compagni degli Imam (a) vi è unanimità nel giudicarlo attendibile e sincero. Sebbene siano stati tramandati degli hadìth che lo biasimano, ...
  • Che cos’è la religione?
    7461 Filosofia della religione 2010/06/30
    Gli occidentali hanno espresso diversi pareri e argomenti riguardo alla definizione di religione. Nelle esplicazioni coraniche il termine “religione” è stato utilizzato in due casi:Ogni tipo di credenza verso una forza occulta, veritiera o non: “A voi la vostra religione e ...
  • Che rapporto esiste tra zuhd e progresso?
    6569 Etica teorica 2010/07/18
    Lo zuhd e la vita semplice sono perfezioni etiche, infatti, nei nostri testi religiosi si enfatizza molto il distacco dai desideri mondani. Tuttavia ogni eccesso, sia in un senso sia nell’altro, nell’interpretare lo zuhd, senza prendere in considerazione le consuetudini degli infallibili Imam (a), ha confuso il ...
  • Perché il termine “al-qurba”, nel versetto ventitré della sura Shura (42), viene interpretato come Ahl al-Bayt (A)?
    6708 Teologia antica 2011/01/15
    In ogni frase, se il senso inteso da colui che l’ha espressa o quello di una parola non fosse comprensibile, bisogna cercare i dati che lo chiariscano. Riguardo al versetto citato nella domanda, “Di’: «Non vi chiedo alcuna ricompensa, oltre all'amore per al-qurba»”(42:23), esistono elementi che ci aiutano ...

Le più visitate

  • Qual è la regola islamica in merito ai rapporti tra una ragazza e un ragazzo?
    65065 Diritto e Precetti 2011/05/22
    Dal punto di vista islamico la donna e l’uomo sono due esseri complementari e Iddio il Benevolo li ha creati l’uno per l’altro. Uno dei bisogni che la donna e l’uomo provano l’uno per l’altro, è quello sessuale. Tuttavia per soddisfare questa necessità, occorre rispettare le regole ...
  • Come si può abbandonare il vizio della masturbazione?
    40369 Etica pratica 2011/08/04
    Il peccato è come una palude putrida che, più l’essere umano vi sprofonda, meno ne sente l’odore, poiché si è indebolito il suo olfatto e non si rende conto che sta affondando.Nonostante ciò, la seria decisione dell’essere umano di tornare da qualsiasi punto ...
  • Qual è la norma riguardante il radere la barba e la depilazione dei peli del corpo?
    39829 Etica 2011/12/21
    È considerato vietato radere la barba, con una lama o un rasoio elettrico, solamente nel caso che gli altri dicano che uno non possiede più la barba.Anche radere una parte della barba (come spiegato sopra) equivale al raderla tutta
  • Chi è il Dajjal? Spiegate chi è e gli hadìth che lo riguardano.
    35072 Teologia antica 2011/02/08
    Uno dei segni della manifestazione del Mahdi (AJ) è l’apparizione di un essere deviato e deviante definito “Dajjal”. Terminologicamente questa parola viene attribuita a ogni bugiardo. È stato descritto in modo molto strano, e poiché la maggior parte di questi hadìth, che si trovano ...
  • Perché nell’Islam l’apostata viene giustiziato? Ciò non è contro la libertà di pensiero?
    30973 Diritto e Precetti 2010/08/16
    L’apostasia è la manifestazione dell’abbandono della religione e generalmente ha come conseguenza l’invito degli altri a lasciare la propria religione. La punizione dell’apostata non è applicata a colui che abbandona la propria religione ma non lo manifesta agli altri, perciò il motivo di questa punizione non è ...
  • Per favore spieghi la base del pensiero sciita e le sue caratteristiche.
    27296 Teologia antica 2011/04/20
    Il sacro Corano è la base del pensiero sciita e altresì la fonte di tutte le scienze sciite.Il sacro Corano considera prove sia il significato esplicito dei versetti, sia i detti, il comportamento e l’approvazione tacita del nobile Messaggero (S), e di conseguenza ...
  • È vietato festeggiare il compleanno?
    24523 Diritto e Precetti 2012/06/09
    Le feste di compleanno non rispecchiano una tradizione islamica e negli insegnamenti islamici non esistono consigli in tal senso. Noi non intendiamo condannare questa nuova tradizione, pur non approvando le tradizioni importate pedissequamente da altri, poiché siamo convinti che le tradizioni debbano essere profondamente radicate nella coscienza ...
  • Qual è la norma che regola la depilazione femminile delle sopracciglia? E di fronte al marito?
    23819 Diritto e Precetti 2013/12/19
    L'atto di depilare le sopracciglia per le donne, di per sé, non presenta problemi. Nell'Islam è considerato meritorio truccarsi per il marito e una donna che trascuri il trucco e l'abbellirsi per il marito, è biasimata. Pertanto i giurisperiti sciiti, nonostante incitino le donne a rispettare tale ...
  • Perché l’uomo non può indossare l’oro?
    21538 Filosofia del diritto e dei precetti 2011/05/08
    Questa domanda non ha una risposta concisa; selezionate la risposta dettagliata. ...
  • Vi sono versetti del Corano o du'a per aver successo e aumentare il rendimento nello studio?
    20838 Etica pratica 2011/08/20
    Lo studio consiste nell’osservare una cosa con precisione e attenzione per capire e ottenere informazioni. Perciò ogni lettura priva di queste caratteristiche non è considerata “studiare”. È ovvio che lo studio, come ogni altra azione, richiede il rispetto di certe condizioni tramite cui ottenere un rendimento utile ...