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Tazkiyyah significa purificare l’anima dalle impurità. Nel sacro Corano ci sono alcuni versetti che citano l’importanza della purificazione dell’anima. È necessario tuttavia sapere che il punto d’inizio della purificazione dell’anima e dell’edificazione del sé, è diverso per ogni persona. Per un individuo che non è musulmano, il primo passo è convertirsi all’Islam. Per i credenti il primo stadio è diventare consapevoli della necessità di purificare l’anima, e per aumentare questa consapevolezza è utile riflettere su alcune questioni, come il motivo e lo scopo della Creazione, la causa per cui sono stati inviati i Profeti (A), ecc. Il secondo stadio è il pentimento delle azioni passate e la ferma decisione di rimediare ad esse, rimediare quindi ai diritti altrui e di Dio, che abbiamo calpestato, e di cui siamo ancora responsabili. Lo stadio seguente è l’impegno a compiere le azioni obbligatorie e abbandonare quelle proibite da Iddio, in proporzione alla conoscenza che si ha di esse, e poi persistere in questa via, poiché ciò permette che Iddio ci doni nuove conoscenze, che ci consentono di progredire nel nostro viaggio spirituale. Iddio, in alcuni versi coranici, dà la lieta novella del Suo sostegno ai Suoi servi che s’impegnano su questa via.
La questione dell’edificazione del sé compare nel sacro Corano con i termini tazkiyyah e tazakki, il cui significato letterale è “purificare se stessi dalle impurità”[1]. In numerosi versetti del sacro Corano è riportata l’importanza di questa purificazione, per esempio: “Ha successo invero chi la [cioè l’anima] purifica, è perduto chi la corrompe”[2].
Anche i versetti 35:18 e 87:14-15 riportano l’importanza della purificazione dell’anima. Quindi l’edificazione del sé e la purificazione dell’anima sono questioni accettate e apprezzate dalla sacra sharia.
È necessario tuttavia sapere che il punto d’inizio della purificazione dell’anima e della costruzione del sé, è diverso per ogni persona. Per un individuo che non è musulmano, il primo passo è convertirsi all’Islam. Infatti, alcuni sapienti di etica, suddividendo gli stadi della purificazione, sostengono: “Prima la conversione all’Islam, poi la fede, quindi l’emigrazione (hijrat) e infine la lotta sulla via di Dio, che è presente in questo percorso”[3]. Per quanto riguarda invece coloro che sono entrati nel confine sicuro dell’Islam e della fede, è a loro che si rivolgono versetti come:
“O voi che credete, preoccupatevi di voi stessi!”[4]
“O voi che credete, credete …”[5].
Essi devono sapere che il primo stadio della purificazione del sé è il risveglio, la consapevolezza che bisogna incominciare e liberarsi dalle impurità. Dopo questa consapevolezza, ci si chiede: da dove si comincia? Si può dire che chi si pone questa domanda ha già passato il primo stadio, infatti con il proprio intelletto è giunto alla conclusione che “questo mondo non è il luogo in cui si rimarrà, e, tutti questi beni e il fatto che Iddio abbia inviato dei Profeti (A), non è per vivere come animali”[6].
Dopo questo stadio (la riflessione e la consapevolezza) c’è quello del pentimento, cioè rimediare a ciò che non abbiamo praticato, ai diritti della gente che abbiamo calpestato e ai torti commessi nei confronti di Dio, di cui siamo ancora responsabili.
Il pentimento dev’essere accompagnato da una forte volontà e determinazione: pentirsi di ciò che abbiamo compiuto ed essere decisi in quello che si vorrà fare, per questo alcuni sapienti di etica chiamano questo stadio “pentimento”[7] e altri “determinazione”[8].
L’imam Khomeini riguardo alla decisione adeguata per questo stadio disse: “Decidere di non peccare, di compiere le azioni obbligatorie, riparare il passato ed essere determinati a diventare individui razionali e osservanti le norme religiose”[9].
Nella supplica del giorno dell’Investitura di Muhammad a profeta si recita: “In verità ho capito che il miglior bagaglio da portare nel viaggio spirituale verso di Te, è la ferma determinazione e volontà di scegliere solo Te”[10].
Lo stadio seguente è abbandonare il peccato e compiere le azioni obbligatorie.
L’ayatollah Bahjat rispose alla domanda - voglio intraprendere il viaggio spirituale, cosa devo fare? -: “Abbandonare il peccato per tutto l’arco della propria vita è sufficiente. Anche se fosse per mille anni”[11]. In questo stadio dobbiamo pertanto compiere quelle azioni obbligatorie che conosciamo, ed evitare quelle azioni proibite da Iddio, che abbiamo appreso. Facendo ciò Iddio ci donerà più conoscenze e così potremo progredire nel nostro viaggio spirituale: noi ci comportiamo in base alle norme che conosciamo e Iddio ci donerà la scienza di ciò che è a noi sconosciuto. Questo processo continuerà fintanto che compieremo il nostro dovere. Il Profeta (S) disse: “Chiunque si comporti in base alle norme che conosce, Iddio gli donerà la scienza di ciò che non sa”[12].Questo hadìth è conforme al versetto coranico che dice: “Quanto a coloro che fanno uno sforzo per Noi, li guideremo sulle Nostre vie”.[13] Inoltre, è necessario sapere che l’essere umano fino a quando è vivo, non si trova mai in uno stato di immobilità: o procede verso la luce (la guida) o verso l’oscurità (la deviazione); è importante perciò che guidi il proprio movimento verso la luce.
Per approfondire questo argomento si può consultare il libro Resale-ye Lubb al-Labab di Seyyed Mohammad Hosseyn Hosseyni Tehrani, vol. 1, pag. 87.
Infine specifichiamo che la risposta a questa domanda è stata esposta in modo da essere comprensibile a un livello comune; se lei desidera una risposta di livello più alto, ci scriva ancora citando il suo indirizzo di studio.
[1] Majma' al-Bahrayn, vol. 1, pag. 203.
"التزکیة التطهیر من الأخلاق الذمیمة"
[2] Sacro Corano 91:9-10.
"قد افلح من زکیها و قد خاب من دسیها"
[3] Seyyed Mohammad Hosseyn Hosseyni Tehrani, Resale-ye Lubb al-Labab, pag. 55.
[4] Sacro Corano 5:105.
"یا ایها الذین امنوا علیکم انفسکم"
[5] Sacro Corano 4:136.
"یا ایها الذین امنوا امِنوا"
[6] Imam Khomeini, Cehel Hadith, pag. 76.
[7] Mirza Jawad Malaki Tabrizi, Resale-ye Leqa'ullah, pag. 52.
[8] Cehel Hadith, pag. 7.
[9] Ibidem.
[10] "و لقد علمت افضل زاد الراحل الیک عزم ارادة یختارک بها"
Mafatih al-Jinan, Supplica del giorno dell’Investitura e al-Iqbal bil-A'mal al-Hasanah, pag. 277.