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Le vicende passate di ogni società o popolo possono influenzare notevolmente il suo futuro o quello altrui. Se questo avvenimento è una vicenda benefica ed è stata a suo tempo fonte di benedizioni, riesaminarla e tenerne vivo il ricordo potrà donare nuove benedizioni e dimenticarla, potrà essere causa di danni irreparabili alla civiltà umana. Infatti, gli eventi importanti avvenuti nel corso della storia umana sono costati cari, sia in senso materiale che spirituale, a ogni popolo, come la perdita di grandi figure, sforzo, sofferenza e privazioni, ecc.

Queste vicende importanti, lezioni ed esperienze da cui gli individui devono imparare, costituiscono perciò un immenso patrimonio per ogni popolo, anzi per tutta l’umanità, e l’intelletto impone che questo patrimonio vada protetto e utilizzato.

Senza dubbio, la grande storia di Ashurà, con i suoi molteplici aspetti, fu uno degli avvenimenti costato caro all’umanità, infatti culminò nel martirio dell’imam Husayn (A) (l’essere umano perfetto) e dei suoi compagni leali, e nella sofferenza e difficoltà patite dalla famiglia e dai figli dell’Imam (A).

D’altra parte, questa vicenda non fu personale (cioè spinta da interessi personali, di un gruppo o di una tribù), ma la vicenda di Karbalà, il martirio dell’imam Husayn (A) e dei suoi fedeli compagni è una scuola di vita, che ha fornito insegnamenti, esempi e fini riguardo a temi come: l’unicità divina, l’imamato, l’ordinare il bene e il proibire il male, la ricerca della verità, combattere l’oppressione, la nobiltà d’animo, la gloria, ecc.

Se questa scuola di vita, edificante per l’essere umano, viene trasmessa di generazione in generazione, l’umanità ne potrà trarre beneficio nella stessa misura in cui ne ha subito la perdita, e usufruirne al massimo. Ma, se Dio non voglia, essa fosse dimenticata o alterata, la civiltà umana, in particolare la società degli individui religiosi, ne subirebbe il danno maggiore.

Gli Infallibili Imam (A) hanno sempre raccomandato di commemorare il lutto dell’imam Husayn (A)[1], affinché questa scuola di vita possa restare sempre viva e l’esperienza di vittoria del sangue sulla spada e della ricerca di verità sull’avversione verso di essa, possa essere come un lume sempre acceso per illuminare il sentiero degli esseri umani.

Queste raccomandazioni degli Imam (A) hanno fatto in modo che le commemorazioni per il lutto dell’imam Husayn (A), dal suo martirio fino ad oggi, si trasformassero in un evento vivo, attivo e rivoluzionario, ispirando migliaia di poeti, scrittori e oratori.

Anche se i nemici si sono impegnati a fondo per alterare questa grande vicenda, queste stesse commemorazioni hanno permesso che l’Islam rimanesse vivo per sempre e la lotta contro l’oppressione, come motto di Husayn ibn Alì (A), riecheggiasse in tutto il mondo.

Come abbiamo detto, mantenere vivo il ricordo della vicenda di Ashurà è una questione razionalmente chiara e l’esempio degli Infallibili Imam (A) ne è una dimostrazione; l’imam Ridha (A) disse: “L’abitudine di mio padre (l’imam Musa ibn Ja'far -A-) era che quando incominciava Muharram, egli piangeva ed era in lutto, e non rideva finché non passavano i primi dieci giorni di questo mese, il giorno di Ashurà era un giorno di pianto, lutto e afflizione per lui”[2].

'Alqamah ibn Muhammad Hadhrami tramandò: “L’imam Baqir (A) piangeva e si lamentava per l’imam Husayn (A) e esortava a tutti quelli che erano in casa sua di piangere, così essa diventava un luogo di commemorazione e lutto, essi si porgevano le condoglianze l’uno all’altro per questa disgrazia”[3].

È necessario sapere che l’imam Husayn ibn Alì (A) possiede un alto rango presso Iddio, quindi non ha bisogno delle nostre commemorazioni di lutto per lui, in realtà esse sono raccomandate dai Puri Imam (A) per gli effetti e le benedizioni che ne conseguono, per esempio:

  1. Creano unità e omogeneità tra i seguaci di questo Imam (A): allo stesso modo che l’hajj crea unità tra le varie denominazioni islamiche, queste commemorazioni creano unità e legame tra gli sciiti e i seguaci dell’imam Husayn (A).
  2. La gente ha l’opportunità di conoscere l’esempio di vita degli Imam (A): infatti queste commemorazioni sono l’occasione migliore per descrivere la loro prassi e i loro fini, e coloro che partecipano a queste commemorazioni sono meglio predisposti degli altri a ricevere queste informazioni.
  3. Creano un rapporto intimo con gli Imam (A) e offrono la possibilità di godere della loro particolare attenzione: essi hanno invero insistentemente raccomandato di celebrare queste commemorazioni e facendo ciò, si obbedisce ai loro ordini, e ovviamente questo non rimarrà senza risposta da parte loro.
  4. Quando si racconta la vicenda di Ashurà, si narrano anche le oppressioni, le deviazioni e i peccati compiuti dai nemici dell’Islam, svelando il vero volto di coloro che si dichiaravano califfi dei musulmani. Inoltre gli ascoltatori si rendono così conto delle deviazioni presenti anche nella propria società e cercano di migliorarla, allontanandosi dal Yazid di turno e obbedendo al Husayn del proprio tempo. Comprendono in questo modo che le oppressioni, le deviazioni e i peccati non sono specifici di certe epoche, ma in ogni società è possibile che avvengano tali misfatti. In altre parole queste commemorazioni donano consapevolezza e perspicacia agli uomini riguardo al proprio tempo, diventando quindi consci dei propri doveri.

Queste sono alcune delle benedizioni offerte dalle commemorazioni di lutto per Aba'Abdullah al-Husayn (A), di cui la società sarebbe privata se fossero abbandonate.

È necessario prestare attenzione al fatto che queste commemorazioni devono essere celebrate nel miglior modo possibile. È possibile che organizzando seminari di studio, girando film oppure scrivendo libri o romanzi si possa tener vivo il ricordo di questa importante vicenda, in realtà però, nessuno di questi metodi è il migliore. Infatti l’essere umano possiede vari aspetti conoscitivi, sociali, istintivi, sentimentali, ecc., e se noi vogliamo mantenere vivo il ricordo di un avvenimento importante come quello di Karbalà nel miglior modo possibile e permettere che l’umanità possa godere delle sue benedizioni, dev’essere celebrato in modo che tutti questi aspetti esistenziali dell’essere umano ne siano partecipi. Quindi le commemorazioni di lutto per l’imam Husayn (A), così com’è abitudine celebrarle dai tempi degli Infallibili Imam (A) fino ad oggi con dolore e lacrime, denunciando le sofferenze patite, in modo da stimolare le sensazioni e i sentimenti della gente, sono il miglior metodo per mantenere vivo il ricordo di questa vicenda. Infatti con questo metodo, non solo i particolari dell’avvenimento sono conosciuti ma essi creano anche un legame profondo con i partecipanti; è per questo che tutti si sentono in dovere di organizzare tali cerimonie, con i mezzi a disposizione.

Ovviamente è necessario sempre prestare attenzione alle deviazioni riguardo a cui gli Imam (A) e le guide religiose continuamente ci ammoniscono.

Inoltre essendo Husayn ibn Alì (A) martire sulla via dell’umanità e dei nobili valori umani, tutte le generazioni, spinte dalla propria natura innata e dall’istinto di riconoscere la verità, ritengono necessario essere riconoscenti del sacrificio suo e dei suoi compagni, celebrando per questo motivo tali commemorazioni.

Secondo ciò che è stato detto, è l’umanità che per proteggere i valori umani e indirizzarsi verso di essi ha bisogno di tenere vivo il ricordo di questo nobile Imam (A). Se un giorno il nome di Husayn ibn Alì (A), il suo coraggio, i suoi valori e i suoi ideali fossero dimenticati, è la società che subirebbe danni. Ciò è confermato anche dal sacro Corano, Dio nella sura Ibrahim (14) ordina al profeta Mosè (A) di rammentare alla gente gli ayyam Allah (i giorni di Allah): “«… ricorda loro i giorni di Allah». Ecco dei segni per ogni [uomo] paziente e grato”[4].

Allamah Tabatabai interpreta così questo versetto: “Sicuramente per giorni di Allah s’intendono quei giorni in cui si sono manifestati o si manifestano l’ordine di Iddio, la Sua unicità e la Sua sovranità … inoltre, quando si manifesta la misericordia divina, o quelle vicende in cui le benedizioni divine si sono mostrate in modo più palese, come il giorno in cui Noè (A) uscì dalla sua arca o quando il profeta Abramo (A) fu salvato dal fuoco …”[5].

Pertanto, la vicenda di Ashurà e la continuità dell’Islam grazie al cordoglio per Husayn ibn Alì (A) e i suoi compagni, sono dei “giorni di Allah”, e ci è stato ordinato di ricordarli e celebrarli.

 


[1] Bihar al- Anwar, vol. 44, pag. 292; Wasa'il al -Shi'ah, vol. 3, pag. 282.

[2] Wasa'il al-Shi'ah, vol. 10, pag. 394.

[3] Wasa'il al-Shi'ah, vol. 10, pag. 398.

[4] Sacro Corano 14:5.

[5] Trad. di al-Mizan, vol. 2, pag. 23.

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